ita
La serie cattura un dialogo silenzioso tra l’architettura storica e la dinamica assenza della vita quotidiana. Sono scatti che, pur immersi nella realtà fisica degli spazi, invitano a una riflessione che si estende al di là dell’immagine catturata. La monotonia cromatica e la scelta del bianco e nero accentuano la drammaticità delle forme architettoniche e delle ombre, sottolineando la natura inespressa degli spazi che svelano una storia non detta. Ogni fotografia rappresenta un equilibrio tra l’eternità del tempo e l’effimero della presenza umana.
Gli scatti, caratterizzati da un’estetica rigorosa e da una scelta deliberata di angolazioni e tagli fotografici, rivelano una realtà al contempo cruda e poetica, una metafisicità in cui ogni elemento sembra sospeso tra il passato e il presente. Questo corpus fotografico invita a contemplare la dualità tra l’immobilità delle strutture e il fluire del tempo, tra la solidità delle pietre e la transitorietà dell’esperienza umana, offrendo una visione che mette in discussione la percezione convenzionale dello spazio urbano.
Le texture del barocco, con le sue elaborate decorazioni, contrastano con la semplicità delle superfici lisce, creando un gioco di linee e forme che dialogano con la visione metafisica del progetto. Questa interazione tra dettagli ornati e minimalismo architettonico riflette il legame tra storia e modernità. L’esplorazione visiva proposta invita a una riscoperta dello spazio urbano, a riconsiderare il rapporto tra luce e ombra, pieno e vuoto, storia e presente. Si tratta di una meditazione visiva sulla dualità dell’esperienza urbana, che risuona con le tematiche di memoria e di identità.
eng
“The series captures a silent dialogue between historical architecture and the dynamic absence of daily life. These shots, while deeply rooted in the physical reality of spaces, invite reflection that extends beyond the captured image. The chromatic monotony and the choice of black and white accentuate the drama of architectural forms and shadows, highlighting the unspoken nature of spaces that reveal an untold story. Each photograph represents a balance between the eternity of time and the ephemeral nature of human presence.
The shots, characterized by a rigorous aesthetic and a deliberate choice of angles and photographic framing, reveal a reality that is both raw and poetic, a metaphysical quality where every element seems suspended between past and present. This photographic corpus invites contemplation on the duality between the immobility of structures and the flow of time, between the solidity of stone and the transience of human experience, offering a vision that challenges conventional perceptions of urban space.
The textures of the Baroque, with its elaborate decorations, contrast with the simplicity of smooth surfaces, creating a play of lines and forms that engage with the metaphysical vision of the project. This interaction between ornate details and architectural minimalism reflects the connection between history and modernity. The proposed visual exploration invites a rediscovery of urban space, encouraging a reconsideration of the relationship between light and shadow, fullness and emptiness, history and the present. It is a visual meditation on the duality of urban experience, resonating with themes of memory and identity.”